In data 25 novembre 2021, trascorso un anno dall’adozione del Piano d’azione per l’Unione dei mercati dei capitali (CMU) del 2020, la Commissione europea ha adottato un pacchetto di misure volte a migliorare la capacità delle imprese di raccogliere capitali in tutta l’UE e a garantire che i cittadini europei ottengano le migliori condizioni possibili per i loro risparmi e investimenti (documento integrale).

Lo scopo della Commissione europea è quello di agevolare gli investitori nell’accesso ai dati sulle imprese e sulle negoziazioni, nonché di incoraggiare gli investimenti a lungo termine e renderanno la vendita transfrontaliera dei fondi di investimento più semplice e sicura.

In particolare, il pacchetto di proposte legislative include l’istituzione di un punto di accesso unico europeo (ESAP) (documento integrale) alle informazioni pubbliche relative agli aspetti finanziari e alla sostenibilità, oltre a informazioni sulle imprese e sui prodotti di investimento dell’UE. Secondo la Commissione europea tale soluzione darà ulteriore visibilità alle imprese nei confronti degli investitori, con particolare riferimento alle piccole imprese nei mercati dei capitali di piccole dimensioni, portando a maggiori fonti di finanziamento, anche internazionali.

Con riferimento a disposizioni già esistenti, viene proposta la modifica del Regolamento (UE) 2015/760 sui fondi di investimento europei a lungo termine (ELTIF) (documento integrale) ampliando le attività e gli investimenti ammissibili e incentivando gli investimenti anche da parte di investitori al dettaglio tramite l’eliminazione per questi ultimi della soglia minima di investimento di euro 10.000, della soglia aggregata del 10% nel caso di portafogli finanziari inferiori a euro 500.000 e dell’obbligo di fornire un’adeguata consulenza in materia di investimenti, nonché allineando la valutazione di idoneità con le disposizioni di cui alla Direttiva 2014/65/UE relativa ai mercati degli strumenti finanziari (MiFID II).

Viene proposta inoltre la revisione della Direttiva 2011/61/UE sui gestori di fondi di investimento alternativi (AIFMD) e, per quanto pertinente, della Direttiva 2009/65/CE sugli organismi d’investimento collettivo in valori mobiliari (UCITS) (documento integrale). Tra le altre cose, viene sottoposta la modifica dell’Allegato I al fine di riconoscere come attività legittime dei GEFIA il servicing delle società veicolo di cartolarizzazione e l’erogazione di credito, con la conseguenza che i FIA potrebbero concedere prestiti ovunque nell’Unione, anche a livello transfrontaliero.

Da ultimo, la Commissione europea propone anche la revisione del Regolamento (UE) n. 600/2014 sui mercati degli strumenti finanziari (MiFIR) (documento integrale) al fine di migliorare la trasparenza introducendo un “sistema consolidato di pubblicazione europeo” per facilitare l’accesso ai dati sulle negoziazioni da parte di tutti gli investitori. Si segnala, tra l’altro, l’inserimento di nuove definizioni, es. la definizione di dati di mercato principali, l’istituzione di una soglia minima di dimensione delle negoziazioni in relazione al reference price waiver (RPW) e la sostituzione del double volume cap con un massimale unico fissato al 7% delle negoziazioni eseguite nell’ambito del RPW o del negotiated trade waiver.

Di conseguenza sarà modificata anche la MiFID II (documento integrale) al fine di allinearne il contenuto al MiFIR tramite la cancellazione di disposizioni che diverrebbero superflue e la creazione di obblighi per gli Stati membri di organizzare la supervisione delle nuove regole del MiFIR.