In data 23 ottobre 2025 Banca d’Italia ha pubblicato le “Raccomandazioni della Banca d’Italia sull’esercizio di autovalutazione dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo” (documento integrale).
Il documento riporta gli esiti di un’indagine condotta dall’Unità di Supervisione e Normativa Antiriciclaggio della Banca d’Italia su un campione di intermediari operanti in diversi settori, in merito al processo di autovalutazione dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.
L’obiettivo della pubblicazione è quello di diffondere le buone prassi individuate nella survey al fine di promuovere l’adozione di approcci all’esercizio di autovalutazione più evoluti e strutturati, tenuto conto del principio di proporzionalità e delle specificità operative e organizzative.
Gli intermediari tengono conto delle suddette buone prassi nella definizione dei processi e delle procedure per la conduzione dell’ autovalutazione: in proposito il Consiglio di amministrazione ed il Collegio sindacale, ciascuno per le rispettive competenze, assicurano l’adeguata attenzione agli esiti dell’autovalutazione.
Di seguito si riportano le buone prassi rilevate e raccomandate:
1) Profili organizzativi
Assicurare che l’autovalutazione:
– sia condotta con la partecipazione di risorse con profili professionali ed esperienze diversificati, nonché con il coinvolgimento delle funzioni risk management e compliance.
– sia formalizzata in maniera esaustiva tramite un documento che ne descriva la metodologia adottata.
1.1) Metodologie per la conduzione dell’esercizio
Adottare un approccio strutturato e integrato alla valutazione dei rischi, che combini l’analisi qualitativa con l’impiego sistematico di evidenze oggettive.
1.2) Cultura del rischio ML/TF
Assicurare il coordinamento tra l’avvio di nuove opportunità di sviluppo commerciale e gli esiti dell’autovalutazione, nonché l’analisi di scenari alternativi legati alla nuova operatività.
1.3) Reportistica e monitoraggio delle azioni di rimedio
Prevedere aggiornamenti periodici agli organi aziendali sull’attuazione delle misure correttive adottate a esito dell’autovalutazione.
1.4) Formazione del personale e sistemi incentivanti
Prevedere circolari interne e corsi di formazione sui risultati dell’autovalutazione, nonché collegare il bonus al completamento delle azioni di rimedio
2) Processi di aggregazione ed elaborazione dei dati
2.1) Strumenti di supporto e qualità dei dati
Adottare presìdi e procedure strutturati per garantire la qualità, la coerenza e la tracciabilità dei dati utilizzati ai fini dell’autovalutazione.
2.2) Presìdi di gruppo
Assicurare che l’autovalutazione si basi su tassonomie comuni e su un’architettura dei dati integrata e documentata a livello di gruppo.
3) Controlli della funzione di revisione interna
Assicurare che la funzione di revisione interna effettui verifiche periodiche sull’esercizio di autovalutazione dei rischi.
Le buone prassi si applicano a partire dall’autovalutazione alla data del 31/12/2025.
Pertanto occorre effettuare la gap analisys tra buone prassi e la situazione aziendale da sottoporre per tempo agli organi sociali.

Commenti recenti