In data 27 maggio 2025 Banca d’Italia ha pubblicato i principali risultati del monitoraggio dell’attuazione dei piani di azione sviluppati dalle Less Significant Institutions (LSI), volti a favorire la progressiva integrazione dei rischi climatici e ambientali nelle strategie aziendali, nei sistemi di governo e controllo interno(documento integrale). Inoltre, è stato fornito un aggiornamento delle buone prassi osservate, che integra il report pubblicato a dicembre 2023 (documento integrale).
Nel corso del 2025 la Vigilanza proseguirà le attività di monitoraggio dei piani di azione, intensificando il dialogo con gli intermediari in considerazione dell’approssimarsi della fine del ciclo triennale dei piani di azione per l’allineamento alle Aspettative di Vigilanza
Il report riporta l’elenco aggiornato delle buone prassi ricavate dall’analisi dei piani di azione condotta nel 2024.
Tale elenco prevede 14 nuove buone prassi che integrano quelle mappate l’anno precedente.
Si precisa che le “buone prassi” sono descritte soltanto a titolo illustrativo, non sono indicazioni vincolanti e non esauriscono le modalità idonee a conseguire l’allineamento con le Aspettative di Vigilanza.
Infatti ciascun intermediario è invitato a valutare la coerenza delle specifiche soluzioni con il modello di business, il sistema di governo aziendale e gli assetti organizzativi che lo caratterizzano, sulla base delle analisi di materialità dei rischi climatici e ambientali.
Di seguito si riportano a titolo descrittivo le 16 nuove buone prassi (comprensive di 2 aggiornamenti) introdotte da Banca d’Italia:
1) prodotti di finanziamento con tasso in riduzione al raggiungimento di obiettivi ESG
2) offerta di prodotti assicurativi
3) prodotti di risparmio gestito
4) indicatori riportati nei RAF – AGGIORNAMENTO DEGLI INDICATORI
5) integrazione delle politiche creditizie per considerare il rischio di transizione
6) integrazione delle politiche creditizie per considerare il rischio fisico
7) analisi di materialità sul rischio operativo connesso al rischio fisico
8) analisi di materialità sul rischio di liquidità
9) ICAAP – capitale interno stressato sul rischio di credito – AGGIORNAMENTO
10) ICAAP – capitale interno sul rischio reputazionale e strategico
11) calcolo della perdita attesa
12) gestione dei rischi relativi al portafoglio di investimento della clientela
13) aggiornamento del database delle perdite operative
14) inclusione di fattori ESG nel resoconto ILAAP
15) rendicontazione volontaria
16) adozione di standard di reporting
Spetta agli intermediari effettuare la gap analysis tra le nuove buone prassi e la propria situazione aziendale, sempre nel rispetto del principio di proporzionalità.
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