Il Regno Unito, dopo un lungo periodo di intensi negoziati, ha cessato ufficialmente di essere membro dell’Unione Europea a decorrere dal 1° febbraio 2020.

L’Accordo di recesso, tuttavia, prevede un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2020 durante il quale resta ferma l’applicazione del diritto della UE al Regno Unito, anche in materia di accesso al mercato dei servizi finanziari, e viene negoziato un accordo sui futuri rapporti bilaterali. Banca d’Italia, già in agosto 2019, aveva sottoscritto con le competenti autorità di vigilanza del Regno Unito un protocollo di intesa, c.d. “Memorandum of Understanding” (MoU). Tale documento è volto a garantire un adeguato livello di cooperazione e di scambio delle informazioni fra le autorità quando, al termine del periodo di transizione, il diritto dell’Unione europea non sarà più applicabile al Regno Unito. Il MoU si basa su uno schema predisposto dall’EBA in collaborazione con la Banca Centrale Europea e le autorità nazionali competenti per far fronte alle esigenze di cooperazione nella vigilanza sul settore bancario e sui servizi di investimento. Viene affiancato da una side letter, sottoscritta da Banca d’Italia con la Financial Conduct Authority, che estende ed integra le previsioni del Memorandum agli aspetti rilevanti per le responsabilità della Banca d’Italia in materia di supervisione sui mercati finanziari e sul risparmio gestito e di verifica degli obblighi e dei divieti discendenti dal Regolamento UE n. 236/2012 sullo short-selling. Si ricorda che la sottoscrizione del MoU e della annessa side letter soddisfano una delle condizioni, previste dalle normative nazionali dei due paesi, per il rilascio dell’autorizzazione agli intermediari italiani e alle società di gestione dei mercati a operare nel Regno Unito e viceversa.

Banca d’Italia inoltre ha invitato gli intermediari britannici che operano sul territorio nazionale a informare i clienti italiani in merito alle iniziative assunte in relazione alla Brexit e alle conseguenze per le relazioni contrattuali in essere, richiamando l’attenzione sulla necessità di assicurare il pieno rispetto degli obblighi contrattuali e delle disposizioni che disciplinano la prestazione di attività riservate in Italia. La comunicazione, rivolta a banche, istituti di pagamento e istituti di moneta elettronica, fornisce indicazioni su quali informazioni minime devono essere rese in modo tempestivo a tutti i clienti per assicurare una trasparente e corretta gestione dei rapporti esistenti all’indomani della “Brexit”. (documento integrale)