In questi mesi, specialmente nel corso di luglio 2019, Banca d’Italia ha sanzionato un cospicuo numero di intermediari finanziari.

In una sezione dedicata sul sito di Banca d’Italia (link alla sezione), la stessa pubblica periodicamente i provvedimenti sanzionatori, dopo averli notificati ai diretti interessati. Tali provvedimenti sono adottati secondo il “nuovo regime” sanzionatorio, introdotto con la direttiva UE/2013/36 (cd. CRD IV), recepita con il d.lgs. 72/2015 e con le relative disposizioni attuative. La nuova disciplina prevede soprattutto l’ampliamento dei destinatari delle sanzioni amministrative, che sono ora irrogate alle società responsabili della violazione e, al ricorrere di determinati presupposti, agli esponenti e dipendenti persone fisiche, oltre che l’inasprimento delle sanzioni pecuniarie e la diversificazione delle sanzioni, potendosi adottare anche misure di natura non patrimoniale.

La tipologia degli enti sanzionati si colloca nell’ambito degli intermediari finanziari di minore complessità organizzativa, spaziando dagli istituti di pagamento alle società fiduciarie, dalle Banche di Credito Cooperativo alle SGR. Dal 3 luglio 2019 all’8 agosto 2019 sono stati pubblicati nell’apposita sezione dodici provvedimenti sanzionatori nei confronti di nove enti.

Dal punto di vista oggettivo, gli ambiti sanzionati riguardano l’Antiriciclaggio, la vigilanza prudenziale e la trasparenza. Varia inoltre l’entità della sanzione, che va da un minimo di € 30.000 ad un massimo di € 167.000.

Nell’ambito dell’Antiriciclaggio le violazioni incriminate nei provvedimenti sanzionatori hanno riguardato la mancata attuazione agli obblighi di adeguata verifica della clientela, l’irregolarità in materia di conservazione dei dati e delle informazioni, l’omessa segnalazione di operazioni sospette e la collaborazione attiva; su dodici provvedimenti sanzionatori, sette hanno riguarda l’AML. Dal punto di vista normativo le norme violate sono interamente contenute nel d.lgs. 231/2007,

Nell’ambito della vigilanza prudenziale invece le violazioni sono consistite in carenze nell’organizzazione e nei controlli interni, a volte anche con riguardo ai profili di trasparenza. Dal punto di vista normativo le norme violate sono contenute nel d.lgs. 385/93, nel d.lgs. 58/98, nel Regolamento congiunto Banca d’Italia e Consob 29.10.2007, nel Regolamento Delegato UE 231/2013 e nel d.lgs 129/2017.

A titolo esemplificativo, le ultime due sanzioni irrogate da Banca d’Italia sono state pubblicate nell’apposita sezione in data 8 agosto 2019. Nel primo caso l’ambito violato sono le disposizioni di vigilanza sugli assetti organizzativi, mentre nel secondo caso è l’Antiriciclaggio; una SGR è stata infatti sanzionata al pagamento di una pena pecuniaria di € 30.000 per carenze nell’organizzazione e nei controlli interni (documento integrale). In secondo luogo, una società fiduciaria è stata sanzionata per carenze negli obblighi di adeguata verifica della clientela al pagamento di una pena pecuniaria per un totale di € 30.00 (documento integrale).

L’analisi dei provvedimenti sanzionatori pone in evidenza l’attenzione di Banca d’Italia nei confronti degli intermediari di minore complessità organizzativa a cui viene richiesta la rigorosa applicazione della normativa secondo il principio della vigilanza equivalente.

È fondamentale quindi assicurare l’adeguatezza delle procedure interne e delle funzioni di controllo interno (Compliance, Risk,   Antiriciclaggio e Internal Audit).