Nella G.U. n. 13 del 16 gennaio 2019 è stata pubblicata la Legge 9 gennaio 2019, n. 3, recante “Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e dei movimenti politici” (documento integrale). Si tratta della c.d. Legge “Spazza-corrotti”, la quale, tra le altre misure, introduce alcune modifiche al Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231.

Il catalogo dei reati presupposto che possono dare luogo alle responsabilità degli enti ai sensi del D. Lgs. 231/2001 è stato ampliato con l’introduzione del reato di “Traffico di influenze illecite” (art. 346 bis c.p.), che punisce il comportamento di chi si propone di esercitare un’influenza sulle decisioni di un pubblico agente. Tale articolo è stato a sua volta interessato da un’importante riforma sia in termini di estensione del perimetro della fattispecie sia in termini di inasprimento della pena.

La disposizione normativa in esame mira a prevenire il pericolo che la possibilità di influenza sui pubblici funzionari si traduca poi nella reale corruzione di questi ultimi.

La novella legislativa comporta necessariamente un adeguamento dei Modelli di organizzazione, gestione e controllo, così da recepire le novità introdotte.

In primo luogo, è necessario avviare un processo di risk assessment, in modo tale da aggiornare la mappatura delle attività sensibili a rischio di reato ai sensi del D. Lgs. 231/2001, con particolare riferimento a quelle aree che potrebbero subire un impatto dall\’introduzione del nuovo reato presupposto.

Inoltre, è necessario valutare se i protocolli e le procedure interne possano considerarsi adeguati rispetto alla nuova fattispecie così da assicurare la reale capacità del Modello di prevenire comportamenti illeciti.

Bisogna, poi, rinnovare il coordinamento tra i controlli di primo livello (procedure operative), quelli di secondo livello (compliance, risk management, antiriciclaggio) e di terzo livello (revisione interna) previsti dal Modello e dalle procedure cui lo stesso rinvia in modo tale da renderli adeguati rispetto ai cambiamenti della realtà operativa.

Infine, è necessario accertare l’efficacia e l’efficienza dei controlli interni e dell’effettiva operatività degli stessi così da rendere il Modello idoneo a prevenire il reato di “Traffico di influenze illecite”.

Le modifiche intervenute dovranno essere recepite nella parte generale del Modello di organizzazione, gestione e controllo e, se il nuovo reato verrà ritenuto rilevante per l\’attività svolta dell\’ente, anche nella parte speciale dedicata ai reati con la Pubblica Amministrazione.

Con la novella legislativa si assiste anche ad un inasprimento della sanzione interdittiva, nonché all’introduzione di una sanzione interdittiva attenuata.

Le disposizioni in oggetto sono in vigore dal 31 gennaio 2019.

Si ricorda che Eddystone fornisce assistenza alle imprese nella definizione e redazione dei Modelli di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del  D.Lgs. 231/2001, nonché nello svolgimento delle attività dell’OdV 231, attraverso un piano di controlli mirato ai rischi effettivi dell’impresa.